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In una Napoli ancora luccicante per le grandi opere architettoniche di Carlo di Borbone, ma lacerata dalle diseguaglianze sociali e dal degrado dei quartieri popolari, esce nel 1775 la "Mappa topografica della città di Napoli e de' suoi contorni". A realizzarla è Giovanni Carafa duca di Noja che, in linea con l'illuminismo imperante, caldeggia una conoscenza dettagliata dello stato dei luoghi. Ciò per evitare uno sviluppo della città "in vie strette e tortuose che rendano il popolo indocile e rissoso" e per promuovere invece un piano regolatore fondato sul principio "della salubrità dell'aria, della lunga vita degli abitatori, della buona disciplina, dell'avanzamento delle manifatture e del commercio". Il suo lavoro, di grande valore sia urbanistico che artistico, oggi viene riproposto in una veste che rende facilmente consultabili le sue 35 tavole e le 580 note che spiegano dettagliatamente i più importanti monumenti e luoghi della città. La sua lettura diventa così finalmente accessibile non solo agli addetti ai lavori, ma anche a quanti intendano conoscere le trasformazioni urbanistiche della città.